le Galatine

 

Sembra una vita fa quando papà comprava i sacchetti di Galatine al supermercato. Ma dobbiamo partire un po’ più da lontano.

Il mam-bo è un incrocio tra mamma e babbo, in un’era in cui la parità dei sessi si misurava ancora con la conta delle faccende domestiche suddivise tra mamma e papà.

Lui amava definirsi mam-bo, lo diceva con una nota di orgoglio perché credo amasse rubare un po’ la scena alla mamma. Ovviamente non nelle pulizie del bagno o nello stirare le camicie eh….ma nell’occuparsi di me, quando mamma era ancora a lavoro e lui invece se ne stava a casa. O, soprattutto, nello stare in cucina…ovviamente cucinando quello che gli pareva, pesce e verdure soprattutto, e facendo esperimenti da ricette ritagliate dalle riviste.

 

Il mam-bo in azione però raggiungeva il massimo splendore al supermercato: da una parte il carrello, dall’altra la figlia, sulla testa un groviglio di idee e pensieri come nei fumetti. La lista della spesa rigorosamente in tasca.

La spesa con papà era una lotta impari, nel tentativo di tenerlo aderente alla lista scritta, in una perfetta grafia d’altri tempi, da mamma.

Il sacchetto di Galatine, infilato all’ultimo nel carrello come fanno i bambini da dentro il carrello appena arrivano alle casse, era uno dei tanti extra alla lista della spesa che mamma gli affidava…un atto di fiducia pressoché mal riposto visto che ogni volta mancava qualcosa all’appello e gli extra erano tutti assolutamente ingiustificati.

Ma lui aveva certamente una giustificazione valida per quel sacchetto di Galatine. Le comprava nel caso suo nipote Luca dovesse arrivare, nel perfetto stile familiare, a sorpresa a casa nostra.

Funzionava di solito così: sentivamo suonare, non aspettavamo nessuno? Deve essere Luca quindi, e a papà già brillavano gli occhi. Luca entrava trafelato, con ventimila cose tra le mani, farfugliando “ciao Zio-ciao Zia-ciao Elisa-che fate-passavo di qui-mi sono fermato”.

Respira……

A casa nostra c’era (e c’è tuttora) un cassetto nel mobile in salotto: il cassetto delle caramelle. Chi frequenta da un po’ casa non può non saperne dell’esistenza, ma solo pochi sono abilitati all’apertura in autonomia.

Luca quindi entrava, farfugliava, si liberava le mani dai tre cellulari, il portafoglio e dalle chiavi appoggiandoli sul mobile del salotto…e che dire, l’aprire il cassetto è un attimo.

Papà riforniva sempre la ciotola delle Galatine perché Luca poteva arrivare a sorpresa, aprire il cassetto delle caramelle, mangiarne al volo un paio e prenderne un po’…per dopo.

Oggi le ho comprate io, nel caso arrivasse Luca a sorpresa a casa mia!